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Rockerilla.com dal 17.10.17 anteprima videoclip LE OSSA e recensione sul cartaceo: “…spazia da un alt-rock corrosivo a ballate tra cantautorato italiano, echi beatlesiani e chitarre elettriche, da un sound più delicato… a un profluvio di suoni sporchi, tra punk, hard rock e rock ‘n’ roll. ..l’album è INTENSO E INTERESSANTE.” 

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PIRAMIDI dal 18.10.17 anteprima esclusiva su sentireascoltare.com

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PIRAMIDI TRA I MIGLIORI INDIE DEL 2017 smemoranda/il blog dell'alligatore

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Mescalina.it : "Piramidi insomma, fa ben sperare in orizzonti sonori ricchi di sfaccettature e non banali. Aspettiamo Luciano Panama alla prova del palco con aspettative decisamente alte, ben nutrite da un disco in cui né le note né le parole sono state lasciate al caso."

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Mescalina.it: Anteprima esclusiva : speciale Luciano PANAMA il video di Hey MY (all'improvviso) "...un circo quasi felliniano di artisti di strada e sportivi, mestieri e mestieranti..."

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Distopic.it: “Piramidi è convincente già al primo ascolto… il cantato è molto espressivo, un paio di canzoni (“Le ossa”, “Ti solleverò” e “Messina guerra e amore”) sono potentissime e la scrittura è matura, con una certa proprietà di linguaggio…roba di qualità 

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Musiccoasttocoast.it: “…un disco italiano finalmente valido, che non si scioglie nella melma dell’indie e tira fuori una grande personalità. .. un lavoro di prestigio, decisamente superiore alla media che circola attualmente in Italia” 

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Tuttorock.net: "...si muove tra i solchi con discreta disinvoltura, passando dalla canzone d’autore ad un rock convenzionale, a tratti grezzo, ma coinvolgente. Il risultato di tale versatilità (e della buona predisposizione al songwriting di cui il messinese sembra essere dotato) è, appunto, questa manciata di brani personali, riflessivi, calati nel quotidiano del tempo in cui viviamo dove, per dirla con le parole di “Hey my (all’improvviso)”, “è cambiato il senso del rock’n’roll”

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"Musicamap.it: Cosa suggerisce “Piramidi”? Che si può realizzare un buon prodotto anche in modalità D.I.Y., senza eccedere in spocchie esecutive: basta non perdere di vista l’autenticità intenzionale di mirare al sodo senza acrobazie lessicali, con la sincerità difesa ad oltranza. E l’ipocrisia? Non pervenuta. Proprio vero: chi fa da sé fa per tre…" 

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Indiepercui.org:  “un album che raccoglie otto tracce che si legano con i vissuti dello stesso autore… echi d’oltremanica si sposano alla perfezione con il cantato in italiano proposto… un album che parla d’amore a cuore aperto e si consuma per questo tra realtà e immaginazione, tra i miraggi di un posto migliore e il bisogno di fare qualcosa per cambiare… 

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Radiocoop.it“Un album potente, poderoso, diretto, spigoloso e aspro sia musicalmente che liricamente. La canzone d’autore è il filo conduttore … Album molto curato e decisamente di alto livello.” 

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Musictracks.com: “Atmosfere sonore che trasportano e lasciano sospesi in un tempo indefinito, come in un vortice che ti divora: questo è Piramidi... Con Piramidi, Luciano Panama ha attualizzato ciò che non passerà mai di moda, rendendo omaggio ai grandi gruppi rock del passato con dedizione e talento indiscutibile.” 

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Losthighways.it: “Piramidi è un buon album. Si sente l’esperienza di chi l’ha inciso, la voglia di regalare un prodotto interessante, che si stacchi dalla piattezza dei tormentoni che hanno caratterizzato l’estate.” 

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Rockshock.it: “Piramidi è un disco di puro rock’n’roll…”

 

Fullsong.it: "Un sound che mescola quel poco di rock americano, scuro e noir che oggi diviene anima e distorsione della scena indie ad un più semplice reticolato pop che non dispiace mai niente e mai scontenta qualcuno. Ci sono ampi momenti di bellezza come la semplicità espositiva in musica e liriche quando Panama canta per esempio..." 

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Rockgarage.it: “8 brani per un album di mezz’ora fatto di tracce dalla struttura molto semplice, in parte caratterizzate dalla voce particolare di Luciano Panama.” 

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Lucidamente.com“Tipicamente da cantautore-rock sono i timbri di Luciano Panama… si rivela artista da one man show. Infatti, negli otto componimenti, fa tutto lui: batteria, basso, voce, chitarre, synth, organi, piano, percussioni, elettronica, effetti e suoni vari.” 

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Loudvision.it  "un disco assolutamente interessante ricco di spunti melodici assai incisivi e di carattere" 

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Kathodik.it "cantautorale colto, tra un omaggio Giorgio Gaber, nel blues esistenziale di Man, e un chiaro riferimento all’ondata del cantautorato italiano degli ultimi dieci anni circa (L’osservatore), fino a giungere all’intrigante rock-blues di Hey my (all’improvviso), con un testo nel quale si lascia andare ad elucubrazioni sui cambiamenti del rock stesso. 

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In Media Rex.it "alla fine siamo sempre su retaggi musicali più alti. Il punto di forza del buon Luciano è il prendere spunto proprio da tutta quella scena musicale di metà anni Novanta fatta di Marlene, After, Consorzi, polvere di terra e canalizzarla nel suo amplificatorino da 10 watt, rendendo tutto molto autentico (che parola da alto giornalismo snob, ohibò). “Hey My (all’improvviso)” è un esempio che calza a pennello, la coda strumentale di “Messina Guerra e Amore” è un tocco di pregio inaspettato"

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Vinilicamente : "Nella nuova scena indie italiana gli esempi che si collocano in alveo rock tradizionale non sono molti e per questo siamo più che incuriositi, visto che le qualità musicali fanno la differenza quando si battono strade fuori dal “trend”.Il cantautore siciliano, che suona tutti gli strumenti (batteria, chitarra, basso, piano, elettronica e percussioni), si muove tra pezzi elettrici e più intimisti, leggi ballate godibili ma soprattutto sincere. Si sente che la musica di Panama viene dal cuore, evitando ogni tipo di caratterizzazione modaiola contemporanea, con un missaggio che non crea sovrastrutture pompose ma ci consegna i suoni nella loro semplice naturalezza"

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SOUND36Magazine: "Una bellissima prova d'autore..."

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INDIEGENTE: "Il rock di Panama risulta essere autentico e coinvolgente, la sua bravura è quella di calarsi nella quotidianità con brani molto personali e riflessivi...."

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Musica361: ""...Piramidi è un disco libero da vincoli di genere, che attinge le proprie radici nell’alternative rock, ramificandosi nel blues, indie, funk, pop, fino alla canzone d’autore italiana."

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RECENSIONI SU CARTACEI

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BLOWUP Dicembre 2017 : voto 7

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RARO PIU' Marzo 2018 : "...esordio assai interessante e ricco di ispirazione, un disco che sottolineiamo con interesse e passione"

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INTERVISTE

 

Radiointerstella.com : leggi l'intervista completa

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Un sound che graffia e che fa male alla pelle per quando alla pelle Luciano Panamarestituisce solo la cruda verità di quello che pensa.Ma un po’ tutto il disco fa pace con quel perenne disequilibrio che c’è tra la voglia di avanguardie dissonanti e un gusto pop da cliché.Insomma con mestiere e buon senso, questo disco coniuga il bello del popolo al contenuto della controcultura.E noi ci siamo dentro.

 

La scena indie secondo Luciano Panama che dagli Entourage ad oggi direi che possa aver un punto di vista assai competente… o sbaglio?

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Credo che il mondo indipendente sia sempre stato fondamentale per la crescita sociale e culturale di un paese.
Lo è anche oggi.
Io l’ho sempre vissuto e lo vivo come un fenomeno principalmente sociale, un’attitudine.
Io credo nelle persone, nella qualità, nel contenuto di ciò che propongono, nella loro arte, non nel genere musicale e neanche credo sia fondamentale che i dischi siano prodotti e/o pubblicati da un’etichetta indipendente piuttosto che da una major.
Viviamo un presente dove – forse come non mai nella storia – le distanze tra mainsteam e indie si sono molto ridotte, e questo è un bene, così si aprono delle porte e non si chiudono ed il passato è passato.

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Blogmusic.it : leggi l'intervista completa

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Cosa sono per te le “Piramidi”?


Le piramidi sono strutture che mi hanno sempre affascinato, sia dal punto di vista architettonico che da quello spirituale. Le ho studiate, ho letto molti articoli e visto tanti documentari su tutte le piramidi che ci sono nel mondo, soprattutto quelle dell’America centrale per ricollegarmi alla domanda precedente. Mi hanno sempre attratto per la storia che si portano dietro, sanno di vita vissuta, di umanità, di impresa, di valore acquisito, aggiunto, di energia positiva, di qualcosa che resta nel tempo. Avevo voglia di fare le mie di PIRAMIDI – quelle del 2017!

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Il Salotto Di Malcom :leggi l'intervista completa

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Scena indie e provincia dannata. Oltre il buio delle cose, oltre le ossa, oltre l’ingenua libertà di essere e di credersi, arriva una musica che in qualche modo salva e rende – davvero – liberi. 

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Dalla provincia quindi si coltivano solo illusioni o si può emergere in qualcosa?


Se parli di coltivare il tuo essere uomo, questo lo puoi fare più o meno ovunque. Per quanto riguarda l’illusione di poter vivere di musica, direi che Milano Bologna e Roma restano sempre le migliori città per proporre un progetto simile al mio, lì si trova un terreno più fertile, in altre città come Messina è più difficile, ci si deve scontrare con delle realtà più spigolose che ancora non riescono a capire bene l’importanza che possono avere delle attività culturali come la mia o come molte altre. Però ho voglia di farlo, di scontrarmi e confrontarmi con visioni della vita diverse dalla mia, credo la mia città ne abbia bisogno ed io ci provo.

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IL BLOG DELL' ALLIGATORE: leggi l'intervista completa 

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Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

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Il contrabbasso. Ho acquistato questo strumento a novembre del 2016. Studio al conservatorio proprio da quella data. Io sono autodidatta su ogni strumento e anche dal punto di vista della produzione, fonica e ingegneria del suono. Da diversi anni ho avuto l’esigenza di approfondire la musica classica e studiare uno strumento in modo accademico. Nel brano finale del disco, Messina Guerra e Amore, volevo trovare qualcosa che caratterizzasse il pezzo come nessuno dei precedenti e, avendo instaurato un buon feeling con il contrabbasso, è stato naturale scrivere un arrangiamento sia con l’arco che con le dita che completasse al meglio il pezzo ma anche l’album!

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100DECIBEL : leggi l'intervista completa

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Un disco metropolitano per quanto la cara e gravida provincia italiana si possa identificare in una metropoli dagli occhi sempre affamati di un artista. Il disco di Luciano Panama, frontman e portavoce degli ex Entourage, si intitola “Piramidi” ed è uno scenario indie dai forti costumi pop ma con suoni assai ferrosi, distorti quanto basta e senza mai eccedere. Un disco che parla di evasione o comunque la cerca, la insegue, ce la consiglia. Momenti melodici davvero alti e quel gusto assai ruffiano per la forma canzone che oggi piace tanto alla nuova scena italiana. Con “Le ossa” e con questo video noi vi presentiamo un esordio davvero molto molto interessante.

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I rimandi alla scena post rock italiana sono assoluti. Da Godano ad Appino. A chi devi davvero molto?


Forse i gruppi rock della scena italiana che mi hanno più contaminato sono stati i CCCP, i CSI, i primi Litfiba, i Marlene Kuntz anche la PFM o gli Area; durante la mia adolescenza li ho ascoltati tanto e ci sono dei dischi e dei pezzi che mi piace ascoltare anche adesso. Ma i cantautori italiani credo che siano al centro del mio progetto, soprattutto oggi, Tenco, Ciampi, Dalla, Battiato, Battisti sono sicuramente tra i miei preferiti!

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PaeseItaliaPress.com : leggi l'intervista completa 

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Nel videoclip “Le ossa” abbiamo visto un ballo molto sensuale con uno scheletro, un gioco di luci quasi caravaggesco, mentre la cover dell’album ci riporta a paesaggi più familiari e “occidentali” con lo skyline di una metropoli. Che significato ha?

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Essere capace di esprimere più argomenti pensieri sensazioni all’interno di un progetto è quello che mi auspico sempre. La copertina è una foto della città di Panama ed è quella giusta per sintetizzare sia il titolo, che i contenuti del disco. È nata dopo un lungo lavoro con Giuseppe Scionti, un mio amico regista e grafico con cui avevo già lavorato in passato, che ha realizzato il progetto. Ci sono dentro io, il presente ed il passato dell’uomo, ma anche altre cose...Per quanto riguarda il videoclip è nato da una collaborazione con il videomaker Andrea Liuzza, che, ispirato dalla canzone dalla storia dell’arte da una performance di Marina Abramovic e dalla sua immaginazione, ha creato una danza che parla di vita e di morte, argomenti che tratto nel brano e nel disco. 

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MYDREAMS.it .leggi l'intervista completa 

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I testi parlano di amore, di destino, di morte. Troveresti un unico aggettivo per descrivere l’intero album?

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«No! Non sono capace di trovare un solo aggettivo, anche perché il disco è vario, sia negli argomenti che nel sound, quindi rischierei di essere troppo banale o di sminuire il lavoro nell’insieme. Però ho deciso di risponderti così: onestà, coraggio, necessità. Percorso, riflessione, cambiamento. Forza interiore, fare, responsabilità, istinto di sopravvivenza, evoluzione».

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EXITWELL.com  leggi' l'intervista completa 

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Dalla sua Panama ha una bellissima scrittura, forse ancora troppo acerba soprattutto nelle liriche sognanti ed adolescenziali, ma di certo il suono e lo stile hanno carattere e personalità assai incisive. Sono 8 inediti: sono 8 potenziali singoli. Un buonissimo ascolto…

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Il bel “pop” italiano arriva a contaminarsi di tutto. E dagli Entourage a questo progetto solista direi che di metamorfosi ce ne sono state. La prima grande novità espressiva che hai celebrato?


Probabilmente aver trovato un linguaggio che sia più comprensibile per tutti, mantenendo sempre le mie principali aspirazioni: qualità e contenuto! Credo di essere cresciuto sotto tutti i punti di vista, forse la novità vera è aver suonato e registrato basso e batteria. Ma la novità espressiva più importante e completa è sicuramente l’album nel suo intero. Più che di “pop” parlerei di “rock” italiano (ma anche internazionale) che si contamina con il blues, il cantautorato, il folk, la psichedelia, il noise, il funky ed il pop. Aver scritto suonato e prodotto tutto da solo (anche se con l’aiuto di Matteo Frisenna e Giovanni Alibrandi per le parti di tromba e violino) rendono Piramidi il mio presente e la mia voce e i testi sono più centrati, più dritti, per me più convincenti.

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MUSICCOASTOTOCOAST.it leggi l'intervista completa 

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– Sulla copertina del tuo album le piramidi sono i grattacieli, sono loro per te gli altari votivi che oggi si costruiscono per avere una connessione con il trascendentale, l’aspetto spirituale. Che valore dai alla musica come denuncia sociale?

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Fare un disco per me è un atto sociale, politico, liberatorio, spirituale, è cultura e deve essere evoluzione. Le piramidi oggi sono i grattacieli, non sono più templi. In passato l’uomo costruiva quel tipo di strutture, che avevano una velleità di tipo ingegneristico-architettonico importante, ma erano pur sempre luoghi di culto. La copertina in qualche modo vuole raccontare con una sola immagine uno degli argomenti che ho affrontato nel disco: il cambiamento dell’essere umano, la sua evoluzione, i tempi moderni.

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JUSTKIDS.it leggi l'intervista completa 

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- La musica di Luciano Panama graffia la faccia di questa Italia omologata con un piglio romanticamente popolare. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?

 


Io sono alla ricerca di un linguaggio che possa arrivare a chiunque. Oggi sono un uomo che ha delle sue sicurezze e dei suoi contenuti, certo sono sempre in crescita e non ho la verità in tasca. Non mi arrendo al mercato, cerco il miglior modo di essere me stesso ma all’interno di un sistema che non cambi la mia essenza e che mi lasci libero, non in un mercato preciso o in un percorso già fatto.

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ARMADANOTE.com leggi l'intervista completa

 

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- TI HO VISTO LIVE AL CORTILE CAFÈ DI BOLOGNA, MI HA COLPITO IL TUO APPROCCIO DIRETTO, SFACCIATO, SINCERO E RUVIDO SUL PALCO, UN PO’ COME LA TUA MUSICA. IN QUEL LIVE DICESTI “NON SO NEANCHE PERCHÉ SI CONTINUANO A SCRIVERE CANZONI MA LO FACCIAMO LO STESSO”. DICCI LA VERITÀ, PERCHÉ SCRIVI CANZONI DOPO SEI ALBUM CON GLI ENTOURAGE E QUESTO PIRAMIDI? PARLI DI URGENZA NELLE TUE INTERVISTE, MA LA TUA DA DOVE NASCE?

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Ad oggi ho capito che scrivere canzoni per me è una terapia, attraverso la musica riesco a liberarmi di pensieri di qualsiasi natura, lo faccio per vivere la vita al meglio, lo faccio perché mi viene naturale, lo faccio perché costruire è una delle mie più grandi emozioni e passioni, lo faccio per me, per amor proprio. E’ una cosa che ho scoperto durante l’adolescenza e che mi accompagna da allora e che credo farò per tutta la vita. E’ il mio istinto.


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PAESEITALIAPRESS.it leggi l'articolo completo 

 

Luciano Panama: tra rock e canzone d’autore

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